I mezzi pubblici migliori d’Europa e non lo sapevamo

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Esemplare di Autobus Accessibilis ma Lentus

Gli Arabi, si sa, sono sempre stati un popolo operoso, furbo e intelligente. Quando intorno al IX secolo stavano conquistando tutti i paesi che si affacciavano sul Mediterraneo perchè la carta di Risiko li obbligava a questo, decisero di prendersi una piccola pausa rilassante. Lo sceicco allora ordinò “Ragazzi, prendiamoci la Sicilia che su TripAdvisor ho letto un sacco di recensioni positive. Dicono che è un po’ disorganizzata, ma il tempo è sempre bello, ci sono un sacco di cose buone da mangiare e poi la gente è sempre ospitale. No come quelli del nord che appena li fermi per chiedere informazioni pensano che gli vuoi vendere accendini.” E così convinse tutti ad invadere l’isola. Appena approdati, fecero subito un sondaggio alla popolazione: “Ma se vi invadiamo è un problema?” “Guardate, negli ultimi anni qua ci sono stati i Romani, Vandali e poi i Bizantini; il nostro governatore Zamparario cambia popolo ogni cento anni, quindi ormai fate quello che volete. Però attaccateci con calma che qui non siamo abituati a fare le cose di corsa”. E fu così che nel giro di pochi anni gli Arabi conquistarono la Sicilia e si presero alcuni anni di vacanza. Assimilarono la calma e la lentezza tipica del popolo siciliano: iniziarono a costruire villini abusivi come la Zisa o la Cuba, si dedicarono a coltivare i giardini, a fare festini e a lamentarsi delle cose che non funzionavano. Nel giro di pochi anni la Sicilia cambiò il loro modo di fare e di comportarsi, rendendoli più pigri, svogliati e tranquilloni.

In questo periodo avvenne la storia che stiamo per raccontarvi, tratta da una tavoletta di pietra rinvenuta sotto una fermata abbandonata dell’autobus 305. Il documento, in arabo antico, narra una storia che il viaggiatore Muhamed Al-Amat raccontò all’Emiro di allora e che vi riportiamo integralmente: Continua a leggere